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sábado, 23 de junio de 2012


A todos los que aman y que creen que nadie puede llevarse sus sueños.

Amar adentro

Amar adentro
es un pensamiento
es una foto
una imagen de un lugar
es una posibilidad
una visión
es una isla donde te puedes abandonar
Amar adentro
es el mar con su inmensidad
es el mar que tienes dentro
es la libertad de estar donde quieras
de volar con las alas desplegadas y hacerte acariciar por el viento.

de Javier Martinelli

miércoles, 20 de junio de 2012

Eco sistema pianeta Terra

Il mondo è un complesso e sofisticato ecosistema dove tutto funziona fino a quando lo si tratta con amore.
Questo è l'unico rimedio al perpetuarsi di ogni forma di violenza che gli uomini infieriscono sulla natura.
J.Martinelli

sábado, 9 de junio de 2012




La” locura” de Cervantes
Miguel de Cervantes Saavedra (1547-1616) scrittore spagnolo
autore de: El igenioso hidalgo don Quijote de la Mancha

“ Lo scopo di Cervantes è sottolineare l’inadeguatezza degli intelletuali dell’epoca a
fronteggiare i nuovi tempi che correvano in Spagna, un periodo storico caratterizzato
infatti dal materialismo e dal tramonto degli ideali, e contraddistinto dal sorgere della
crisi che dominerà il periodo successivo al secolo d’oro appena conclusosi.”
Fonte: Significato e importanza del Don Chisciotte.
da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
Don Chisciotte della Mancia. 



martes, 5 de junio de 2012

Writing

Per chi  avesse perso le "puntate" del testo" Memory the colours in my mind "
ecco di seguito tutto, compreso il capito che avevo promesso di aggiungere.
Al prossimo  capitolo...
L' Autore.

Memory the colours in my mind


Memory the colours in my mind

di  Javier Martinelli





Le metamorfosi della vita aggiungono qualcosa alla quotidianità, i colori differiscono dal tono della sensibilità di ognuno di noi.
L’autore.


1°capitolo -

Ho disegnato per ore e ore interminabili nello scorrere della mia vita regalando posto ai colori che si spargevano sulla tela bianca.
Le notti passate con dentro il naso, l’odore delle matite e l’acre suono dell’olio che mi stordiva in aggiunta a quel puzzo di filtro di una sigaretta che si stava bruciando.
Così Manuel migrava in un viaggio che lo portava dietro nel tempo e il suo mondo si colorava di emozioni che forse nemmeno l’autore di quella tela sapeva che sarebbero passate attraverso la sua mano.
Passando poi ad amare, con quelle stesse mani, Lei che era lì in un soave silenzio, intorno a lui come una gatta.
Le coperte sul letto, tante, in quella notte fredda d’inverno.
Comode per starci sotto a dormire, morbide per farci l’amore.
La luna era alta in cielo. Piena. E intorno nuvole rosa su di un infinito blu.
Isabelle splendida pelle bianca, occhi verdi, stesa sul letto sotto le mani di Manuel.


2- L’incontro

La luce calda diffondeva il calore di quel pomeriggio di mezza estate nell’aria.
Nelle strade gruppi di persone si affogavano nelle gelaterie uscendo con i coni- gelato che si scioglievano non appena uscivano dall’aria condizionata.
Sotto le fontane i bambini si affacciavano ingoiando gli scrosci d’acqua che zampillavano a intervalli singhiozzanti.
Nel caos di quel pomeriggio si avvertiva una monotona lentezza estiva.
Quasi come un fermo- immagine Isabelle apparve agli occhi di Manuel.
La sua pelle era bianca quasi anacronistica, sulle guance scendevano goccioline di calura che si fermavano sul contorno delle sue labbra rosa.
Manuel veniva con passo pesante.
La sua testa era dentro ad altro e vagava per un sentiero che conosceva ma che sembrava un deserto.
Isabelle fu come un miraggio.
Avvicinandosi a quell’eterea figura, la incominciò a vedere sempre più come una presenza che soavemente riempiva la sua vista.
Isabelle era seduta su di una poltroncina nei pressi di un caffè, sorseggiando con aria serafica una tazza di tè.
Sembrava che tutti quei rumori e quella gente non la perturbassero minimamente.
Venne incontro a Manuel la proprietaria del caffè che, conoscendolo, lo presentò a Isabelle.
Li lasciò e andò all’interno del locale.
La figura di Manuel avvicinandosi nel gesto di saluto fece per un attimo ombra su di lei.
La mano lunga e affusolata di lei entrò nella mano grande e nervoluta di lui e per un attimo sparì, per poi tornare ad abbracciare con un soave e lento gesto la tazza di tè.
Nel momento in cui la bocca si schiuse si aprirono i suoi occhi.
Lo sguardo di Manuel incontrò il verde dei suoi occhi.
Fu un attimo che durò una vita.


Í colori tracciano sulla tela onde di memoria.
Í toni mutano nei ricordi della vita che scorre attraverso le morbide setole.


La mano continua a scorrere sulla tela e le pennellate si susseguono lente e caute ora, i suoi ricordi cambiano tono di blu per arrivare all’azzurro. 


lunes, 4 de junio de 2012

Memory the coulors in my mind





In quei giorni il mare era sorprendentemente piatto, l’aria calda.
Avevo conosciuto Isabelle.
Non era stato difficile avvicinarla al  primo incontro.
Dopo che ci avevano presentati al caffè.
Le chiesi gentilmente di sedermi vicino ( accanto) a lei.
Non ci dicemmo molto.
Ma sembrava che la conoscessi da sempre.
Le offrii la mia compagnia senza chiederle niente in cambio.
Lei si adagiò con il suo corpo sulla poltroncina e mi ascoltò.
Parlammo del più e del meno, come due amici, che si incontrano dopo tempo ma senza chiederci
nulla sulle nostre vite come se quel presente scandito in così breve tempo fosse l’unica cosa che poteva coinvolgerci e attrarre l’uno a l’altra.
Poi ci alzammo.
Isabelle era stata chiamata dall’amica Nicole che l’avrebbe accompagnata a casa.
Cosi l’avevo salutata, ma proprio in quel momento pensai che non sapevamo nulla di noi.
L’avrei rivista? E come? Se non sapevo dove incontrarla.
Isabelle mi aveva voltato in quel momento le spalle per andare incontro a Nicole.
-Isabelle.-
Fu la prima volta che pronunciai quel nome.
Mi venne fuori dall’anima, dalla paura improvvisa e disperata di perderla per sempre.
Era come perdere un sogno, era come perdere una felicità che non hai conosciuto mai,
ma che vuoi che continui.
E cosi il destino volle che proprio la sera che la stavo perdendo Nicole aveva deciso che doveva ancora rimanere al negozio che gestiva.
Ed io mi candidai per accompagnare Isabelle a casa. 

Era passata già una settimana.
Isabelle mi aveva invitato al suo compleanno.
Era giugno.
Lo avrebbe festeggiato con amici da Susi, un locale dove si mangiavano tapas e la proprietaria che lo gestiva, che era una ballerina di Tango, ad una certa ora trasformava la sala in una pista da ballo.
Dopo l’ultima volta che avevo visto Isabelle, mi ero accorto che non potevo più lasciarla.
Ero andato a comprare un libro.
Lo avevo scelto incuriosito tra i tanti come di solito facevo, quando andavo alla libreria del Vejo
Escritor, in via Galeano.
Poi mi recai a casa presi il libro e lo avvolsi attorno a della semplice carta che avevo per disegnare, adornai il pacchetto con un bel nastro di raso rosso e su la carta scrissi una dedica.

Quella sera Manuel andò da Susi con il libro in una mano e il suo cuore pieno di Isabelle.



Manuel allungò il braccio verso di lei e le porse una mano.
Lei le offrì la sua.
Si avvicinarono l’uno all’altra.
Isabelle si lasciò condurre tra le sue braccia, tra nuvole e tango.
Fuori dalla sua gonna gambe lunghe e affusolate.
Le mani bianche su di lui.
La mano grande di Manuel che le circonda la vita.
Un dolce sorriso su di una bocca rosa e occhi verdi in quelli di Manuel.
Gli occhi chiusi di Isabelle tra le braccia di lui.


I colori tracciano sulla tela onde di passione.
I toni mutano nei ricordi della vita che scorre attraverso le morbide setole.




Uno sguardo al corpo di Isabelle avvolto dalle coperte.
Manuel si accende in’altra sigaretta mentre ricorda quanto era costato quell’amore.

viernes, 1 de junio de 2012

Memory the colours in my mind


Ritorna a grande richiesta il seguito di:
Memory the coulors in my mind
di Javier Martinelli

Prossimamente su questi schermi.

Thank you

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